Sempre nel vicentino, nel 1926 era nata all’interno dell’azienda tessile Marzotto la squadra calcistica del DAM Valdagno (Dopolavoro Aziendale Marzotto), maglia piu bella calcio poi trasformatasi nell’immediato secondo dopoguerra in Associazione Calcio Marzotto; nel campionato cadetto del 1953-1954 ebbe così luogo anche un particolare “derby della lana” tra i già citati Marzotto Valdagno e Lanerossi Vicenza. A questo punto molti di voi si staranno chiedendo: e il Lanerossi Vicenza? Dopo aver parlato della prima volta assoluta di una maglia da calcio sponsorizzata (quella dell’Eintracht Braunschweig), riprendiamo oggi l’argomento trattandolo stavolta da un diverso punto di vista, ovvero raccontando della lunga serie di eventi che portarono all’arrivo degli sponsor nel panorama calcistico italiano. Siamo dunque giunti al punto finale, e forse più atteso di tutti. Con l’arrivo di Zamparini in laguna si stava però per concretizzare un progetto che in passato era stato più volte messo sul tavolo, ma che forse solo un foresto poteva aver il coraggio di portare a termine: la fusione tra il Venezia e il Mestre. Dopo che nel 1974 era stato dapprima riconosciuto ai calciatori italiani il diritto allo sfruttamento della propria immagine a fini commerciali, nel 1978 la FIGC creò al suo interno una struttura ad hoc, la Promocalcio, dedicata alla gestione di marketing e diritti televisivi: tra le sue prime azioni, questa permise l’esposizione sulle maglie ai marchi dei fornitori tecnici.

Magical Stones graphics magic magical marushabelle pattern space star vector Il territorio extracomunale, nella quasi totalità, insiste sugli ultimi lembi dei Monti Iblei che dolcemente scivolano verso il mar Mediterraneo, un altopiano caratterizzato da enormi distese coltivate, di un interrotto reticolo di muri a secco punteggiato da carrubi e olivi. Attuando questo esempio con un investimento di 3.500€ (50 maglie comprate a 70€) si può puntare a generare un incasso di 7.000€ alla rivendita, e quindi un guadagno netto di 3.500€. L’esempio è sicuramente semplicistico e si basa molto su quello che è successo nel mercato delle maglie di calcio negli ultimi anni. Chi ha preso una maglia dell’Italia prima del 2006 e l’ha tenuta come si deve negli ultimi 15 anni, ha in armadio sicuramente qualcosa che ha aumentato valore rispetto all’acquisto iniziale ed è imparagonabile rispetto a una maglia comprata dopo la vittoria. Pochi mesi più tardi, all’inizio della Coppa Italia 1979-1980, il Perugia di Franco D’Attoma presentò quella che può essere considerata la prima “vera” casacca sponsorizzata del calcio italiano: per finanziare l’ingaggio di Paolo Rossi, il presidente degli umbri si accordò col pastificio Ponte, il quale avrebbe visto esposto il suo marchio sulla maglia perugina in cambio di 400 milioni di lire. L’anno seguente si trasferisce al Vasco da Gama e tra gli altri, figurano anche Roberto Dinamite e Orlando Peçanha: il Vasco ottiene il successo nel Carioca 1977, vincendo anche l’edizione 1978. Nel 1978 il Vasco da Gama lo cede ai messicani dell’America in cambio di 600.000 dollari, al giocatore ritorna il 15% del prezzo d’acquisto: con questo budget, Dirceu compra il terreno di gioco in cui passava le giornate da giovane e ci costruisce attorno degli edifici, tenendone uno per sé e regalandone altri quattro ai suoi familiari.

I primi segnali del nuovo corso si ebbero nelle qualificazioni ai Mondiali di Spagna 1982, dove la Danimarca, pur eliminata da Italia e Jugoslavia, fu l’unica Nazionale in grado di sconfiggere gli Azzurri nelle partite ufficiali che li portarono alla trionfale vittoria nella finale di Madrid. Arrivarono gli anni settanta, in cui ebbero inizio le prime aperture verso gli sponsor. Né possiamo dimenticare due abbinamenti sorti a Torino negli anni della seconda guerra mondiale, stavolta con intenti meno commerciali e più nobili: per far sì che le due formazioni cittadine potessero proseguire l’attività calcistica anche in mezzo alle difficoltà del conflitto, queste fecero confluire i propri giocatori nei gruppi sportivi in seno alle grandi aziende Cisitalia e Fiat, dando vita rispettivamente alla Juventus Cisitalia e al Torino Fiat (abbinamenti poi sciolti al termine della guerra). Gara inizialmente in programma domenica 20 maggio 2018 alle ore 18:00 CEST, successivamente anticipata al sabato; cfr.

In questo articolo, ti forniremo un riepilogo delle ultime novità sul Milan, dalle prestazioni in campo alle trattative di mercato. Come abbiamo già ricordato la volta precedente, anche in Italia per lungo tempo questa disciplina sportiva è stata preservata dalle più disparate venalità economiche, nonostante altrove già da tempo si ricorresse all’aiuto e al supporto degli sponsor, come avveniva ad esempio nel campo del basket e del ciclismo. Per fare un esempio pratico, all’uscita del film Netflix su Roberto Baggio ho visto sue maglie che mesi prima venivano vendute a 60€ andare via ad oltre 150€. Che il film era in uscita si sapeva in realtà diversi mesi prima, quindi una possibilità di investire era ben chiara da tempo. Tale fatto viene da molti accreditato come la prima sponsorizzazione nel mondo del calcio, addirittura antecedente di vent’anni a quella dell’Eintracht Braunschweig, ma è in realtà un errore, in quanto le cose stanno diversamente: non si trattò di sponsorizzazione, bensì di abbinamento. Nello stesso anno si mise in moto una catena di avvenimenti che, in poco tempo, portò le sponsorizzazioni anche nel calcio italiano. Nonostante la cosa possa sembrare al giorno d’oggi abbastanza marginale, all’epoca ebbe un eco di non poco conto.

By Zulema