È quindi tempo di cambiamenti ed oltre alle novità al vertice della gamma, si hanno anche novità nelle restanti fasce: il 1987 vide l’arrivo della Kadett Cabrio, realizzata sulla base della nuova generazione lanciata già nel 1984 (e vincitrice dell’ambito premio di «Auto dell’anno», per la prima volta nella storia della Opel), mentre gli ultimi due anni del decennio videro rispettivamente la nascita della Vectra (destinata a sostituire la Ascona) e della coupé Calibra (destinata a rimpiazzare la Manta). L’ultimo decennio del XX secolo si aprì con alcuni acuti della Opel: la Vectra risultò alla fine del 1990 la berlina di maggior successo in Europa nel suo segmento (con circa 2,5 milioni di esemplari venduti) ed anche la media di maggior successo nella storia della Opel, mentre nello stesso anno vennero lanciate due versioni estreme della Omega, ossia la Evolution 500 e la Omega Lotus. 238.647 esemplari fino al 1997 sono la dimostrazione dell’enorme popolarità di questa coupé che nel decennio successivo diverrà una delle leader nel suo segmento. Sempre nel 1970, un’altra sportiva affiancò la GT: si trattava della Opel Manta, coupé quattro posti nata da un progetto che contemporaneamente avrebbe dato vita anche all’Ascona, una nuova berlina di fascia media.
È basilare per il management la pianificazione e il perseguimento di quattro categorie di obiettivi: economici, sociali, ambientali, fisici. Vale la pena ricordare un’importante innovazione introdotta dalla Opel in questa seconda età degli anni ’80, e cioè: il catalizzatore proposto già dal 1985 in alcuni mercati, ma, come si vedrà, esteso in maniera più massiccia solo quattro anni dopo. Triestina: vecchissima rivalità coi giuliani, fin dalla fine degli anni ’70. L’arrivo della Frontera diede il via ad una nuova ondata di diversificazione della gamma che portò in seguito alla nascita delle monovolume Sintra e Zafira, quest’ultima solo alla fine del decennio, ma anche della piccola Tigra, prima coupé in scala ridotta della Casa ed una delle prime nel mercato internazionale. Per fare posto a questa nuova coppia di vetture, nel 1972 Opel riposizionò verso l’alto la gamma Rekord, maglia juve 120 anni con un nuovo modello dai motori più grossi. Nella seconda metà del decennio fu rinnovato il settore delle ammiraglie, sostituendo i modelli già in listino con la nuova Commodore e la coppia Senator-Monza (berlina e coupé rispettivamente), ma senza significativi successi. In quello stabilimento, già da un anno era stata avviata la produzione del nuovo Bedford, destinato in seguito a sostituire lo storico Blitz.
La situazione rimase comunque delicata: già l’anno seguente, nel 1984, si ebbero nuovi cali di vendite e quindi nuove perdite e nuovi licenziamenti. Per l’anno seguente, partirono comunque nuovi investimenti per nuove linee di montaggio a Kaiserslautern e un più moderno reparto di verniciatura a Rüsselsheim. Nonostante ciò, alla fine del 1981 si registrarono nuove perdite, pari a 592 milioni di marchi e perciò ancor più pesanti dell’anno precedente. Il successo delle Opel stava a quel punto viaggiando a due velocità: mentre le nuove generazioni di ammiraglie, rappresentate dalla Commodore (una derivata della Rekord) e dalla triade Kapitän-Admiral-Diplomat, facevano fatica a riscuotere successi, le tre vetture principali della gamma – la Kadett, la Ascona e la Rekord – vendevano considerevolmente e buone soddisfazioni commerciali dava anche la Manta. Sul fronte della sicurezza, venne introdotta in alcuni modelli un particolare tipo di pedaliera che, in caso di urto, si sganciava dalla sede evitando così danni alle gambe o ai piedi del conducente.
Tale orientamento è tuttavia fortemente osteggiato dalla maggioranza dei supporter biancocelesti, ben lontani dalle dinamiche a sfondo politico della Curva Nord e che respinge fermamente qualsivoglia forma di vicinanza con gli ambienti della destra fascista. Si fanno vedere anche gli ospiti dalle parti di Leonardi con due conclusioni da fuori area : prima Giovagnoli calcia fuori, dopo pochi minuti Pimponi calcia, ma Leonardi blocca a terra. Partita inizialmente prevista per l’8 marzo 2020 alle ore 15:00 CET e rinviata prima al 15 marzo 2020 alle ore 18:00 CET e poi al 24 giugno 2020 alle ore 19:30 CEST a causa della pandemia di COVID-19, cfr. Per la partecipazione dell’Italia alla FIFA Confederations Cup 2013 la Puma realizzò una divisa apposita (riconducibile alla collezione Power), presentata il 19 marzo 2013 al Centro tecnico federale di Firenze, che comunque ricalcava quella dei precedenti europei, sito maglie calcio mantenendo in rilievo la grafica nella parte alta del petto. Durante il torneo continentale, gli Azzurri indossarono la prima divisa in tutti gli incontri, nella sua classica composizione maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianche, con la sola eccezione della sfortunata finale giocata contro la Francia. Intanto, stavano per essere ultimati i lavori per la realizzazione di un nuovo stabilimento, questa volta in Spagna, a Saragozza, dove dall’anno seguente avrebbe dovuto essere assemblata la prima vera utilitaria della Casa tedesca, ossia la Corsa.