Maglia calcio olanda 1988

1988 – Cambia denominazione in Carrarese Calcio S.r.l.. È sempre stato così o nasceva come un film sul calcio? E invece è successo proprio che lo scorso venerdì in Sud Africa è stato proiettata la pellicola del padre nobile della sinistra italiana. Il brasiliano con la maglia 31 è corso in panchina per sventolare una t-shirt con la foto di Astori e dopo averla consegnata si è portato la mano alla testa facendo il saluto al proprio capitano. Al minuto 25’, quando erano le 13.01, la Fiorentina ha segnato con Vitor Hugo, proprio il difensore che ha giocato al suo posto. È stato allora che sul Franchi, gremito come ai tempi belli (con 35.000 spettatori è stato record stagionale) è calato un silenzio surreale, proseguito nel minuto di raccoglimento, particolarmente struggente, con tutti i giocatori abbracciati e i 22 bambini che li avevano accompagni con le maglie n.13 di Fiorentina e Cagliari, i club che hanno contraddistinto la carriera del difensore. Da oltre 60 anni NPH Nuestros Pequenos Hermanos, l’organizzazione umanitaria rappresentata in Italia dalla Fondazione Francesca Rava, accoglie i bambini orfani e abbandonati in Haiti e nei paesi più poveri dell’America Latina.

La Fondazione Francesca Rava nasce nel 2000 ed è frutto della testimonianza di fede e amore che Francesca ha lasciato con la sua breve ma intensa vita. Gli innamorati che vogliono augurare un felice San Valentino in maniera pratica e veloce possono far affidamento sulle e-cards della Fondazione Francesca Rava, aiutando concretamente i bambini NPH attraverso una donazione minima di 10 €. Regalare alla persona cara una cartolina dono o inviarle un’e-card della Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Le cartoline possono essere ordinate sul sito dell’organizzazione o direttamente in Fondazione. Siamo a Potosí, maglia napoli cittadina della Bolivia famosa per la miniera d’argento e per essere una delle città più alte al mondo (4.090 metri). Battere la Roma regala poi ebbrezze speciali, perché è la squadra della capitale, una città meravigliosa che i friulani amano a dismisura. Il 2-1 interrompe il sogno della cenerentola giallorossa, ma non spegne le ultime speranze: Cataldi ci prova al 71’ (palla fuori di un nulla) e la reazione furente di Allegri la dice lunga sulla paura patita dai campioni d’Italia, che fino alla fine temono di subire la beffa contro la peggior squadra d’Europa. Il Pipita, al quarto gol nelle ultime tre partite, si inventa una semigirata sulla sponda aerea di Matuidi e così fa tornare a respirare la Juve.

Subito penso alla Juve. Nella ripresa lo spartito non cambia: la Juve domina il gioco (67% possesso palla), ma non riesce a sfondare il Benevento nonostante 9 tiri in porta e 13 fuori. Prima dello svantaggio Douglas Costa prende un palo (con la complicità del portiere) e una traversa, mentre dopo, il tiro a bersaglio vede all’opera Cuadrado, Higuain e Dybala con risultati pessimi (soprattutto la Joya al 41’, seconda maglia juventus tiro fuori da due passi) o esaltanti per Brignoli (in prestito dalla Juve). Prima di quel confronto, però, si conoscerà il verdetto delle semifinali di coppa e non solo: perché, fra una supersfida e l’altra, il 13 febbraio e il 5 marzo il Real Madrid affronterà l’Ajax negli ottavi di Champions; lo stesso farà il Barça fra il 19 febbraio e il 13 marzo, ma contro il Lione. La saga infinita Barcellona-Real Madrid accenderà la Spagna calcistica e non solo, aggiungendo, da oggi al 3 marzo, tre capitoli all’eterno dualismo. Il torneo cadetto inizia con tre sconfitte, per poi inanellare 4 vittorie consecutive e una serie di risultati utili (7), che la fanno balzare in zona play-off. E quando l’arbitro ha fischiato la fine i giocatori viola, ma pure quelli del Benevento, si sono gettati a terra stremati, poi c’è stato spazio solo per gli abbracci, le lacrime, gli applausi, la corsa sotto la curva Fiesole.

Poi, tra 5000 palloncini viola e bianchi lanciati in cielo, è cominciata la partita, interrotta al minuto 13, tutti in piedi, tutti in silenzio, gli occhi lucidi dei Della Valle, di Pioli, di tutti i tifosi presenti, la maxi coreografia in Fiesole nel nome di Davide davanti ai fratelli del giocatore, Marco e Bruno, seduti in un box del Franchi. Su tutti i campi il minuto di silenzio e il lutto, a Cagliari al minuto 13 applausi dei tifosi e palloncini in aria, a Torino Buffon che piange sulle note di «I sogni» di Dalla. La domenica vissuta al Franchi è stata da brividi fin dall’inizio, fin da quando sono entrati per il riscaldamento i giocatori viola con la maglia 13 indosso, quando gli applausi hanno accompagnato l’ingresso del Benevento costretto a condividere con i suoi tifosi questa domenica del dolore, quando sugli spalti sono apparsi gli striscioni per Davide, come quello ai piedi della curva Fiesole: «Ci sono uomini che non muoiono, storie che si tramandano in eterno, buon viaggio capitano». Infine Juventus vuoi dire passione e amore: la passione che unisce i milioni di tifosi in tutta Italia, in tutto il mondo; l’amore per la maglia bianconera che esplode nei momenti di trionfo e non diminuisce in periodi meno felici.