Solo negli anni ’70 e ’80 il calcio femminile ha cominciato a guadagnare terreno, grazie all’impegno di giocatrici pioniere che hanno lottato per ottenere riconoscimento e opportunità. La prima metà degli anni 1970 vede lo Spezia protagonista di una lunga serie di anonimi campionati di centro classifica; poche sono le novità nel parco giocatori: uomini come Motto, Bonanni, Memo, Giulietti, Biloni, vestono la maglia bianca per molti anni consecutivi e gli unici scontri di interesse per il pubblico diventano i classici derbies con le squadre toscane ed emiliane. Il bianco e il nero sono i colori tradizionali della squadra torinese, ma spesso vengono chiamati «bianconeri» per l’abbinamento dominante dei due colori sulla maglia. In occasione della prima partita disputata nell’anno 2006, ovvero l’incontro casalingo con la Pro Patria, lo Spezia ha indossato una divisa celebrativa, costituita da una maglia bianca con banda diagonale nera e priva di sponsor. Con D’Adderio la squadra ottenne la prima vittoria in Coppa Italia di Serie C, chiudendo con il 3-1 casalingo al Cuneo nella finale del 25 aprile 2007. La squadra concluse il torneo di Serie C1, Girone B, in quarta posizione a 59 punti, qualificandosi per i play-off.
Nel 1960 continua la crisi in cui si trova il vertice societario già da un anno, vengono ceduti alcuni pezzi pregiati della squadra ma il «Picco» è ancora un terreno difficile da espugnare e lo Spezia riesce a classificarsi settimo nel campionato del 1960-1961. L’anno successivo la situazione della società si fa ancora più tragica, mancano addirittura i soldi per l’iscrizione al campionato; la Lega ammette ugualmente lo Spezia al torneo imponendo la nomina di un Commissario per il controllo della contabilità. A questo torneo seguono cessioni illustri e nel 1938-1939 arriva una nuova relegazione in Serie C. Di nuovo lo Spezia, fresco di retrocessione, riesce a vincere il campionato piazzandosi davanti al Forlì ma per accedere alla Serie B è necessario superare anche le vincitrici degli altri gironi della Serie C, ovvero Reggiana, Savona e Taranto. 13 punti, davanti alle squadre di Suzzara, Fidenza, Parma e Busseto. Nel 1976-1977 invece lo Spezia ottiene un terzo posto, grazie anche al sistema di gioco fornito dal nuovo allenatore Nedo Sonetti assistito dal suo secondo Franco Scoglio: i bianchi chiudono alle spalle di Pistoiese e Parma. Lo Spezia disputa campionati discreti ma non da vertice fino alla stagione 1932-1933 in cui riesce a classificarsi al quarto posto alle spalle di Livorno, Brescia e Modena, delle quali solo le prime due vengono promosse.
Durante l’europeo del 2016, su cinque gare disputate, la prima divisa fu utilizzata in quattro occasioni: per tre volte con l’intero abbinamento con pantaloncini bianchi (contro Svezia, Irlanda e Germania), mentre in un solo incontro il pantaloncino era azzurro (contro la Spagna). L’anno successivo, quello della promozione in B, le strisce diventano sette, quattro nere e tre rosse, i calzettoni tornano bianchi, ma la principale novità è quella della comparsa, per la prima volta, del logo del Foggia sul petto dei giocatori. Seguirono cinque anni tormentati, caratterizzati da continui cambi di gestione, e per tre anni, dal 1999 al 2001, il Novara evitò la retrocessione ai play-out che avrebbe anche determinato il fallimento della società ma al termine del campionato 2002-03 ottenne una quasi insperata promozione in Serie C1 che stabilizzò la situazione societaria. La Serie D ospita gli aquilotti per ben quattro campionati; nel 1963-1964 la promozione sembra a portata di mano, ma a due giornate dal termine la bruciante sconfitta per 4-0 sul terreno della diretta concorrente Massese è fatale allo Spezia, che chiude al terzo posto. Diretta conseguenza di queste manovre è il progressivo e inesorabile peggioramento della situazione in classifica degli aquilotti. Tale situazione si palesa nel gennaio del 2008, allorquando il presidente Ruggieri cede provvisoriamente la presidenza nelle mani della sua collaboratrice Cristina Cappelluti, incaricata di traghettare la squadra verso nuovi acquirenti.
Anche la fase di calciomercato di gennaio è profondamente condizionata dalle problematiche economiche; la rosa viene praticamente rivoluzionata allo scopo di ridurre il tetto-ingaggi, magliecalcioshop e lasciano la squadra buona parte dei migliori giocatori. Nella stagione 2001-2002, culminata con la retrocessione dei viola, gioca la prima parte di campionato lasciando il posto ad Alexander Manninger. Nella stagione 1959-1960 fu raggiunta la decima posizione nella prima divisione, migliore posizione raggiunta in campionato fino al nono posto nella stagione 2003-04. A questo si accompagnò un’altra apparizione in semifinale di FA Cup nel 1962. In questo periodo la squadra giocava regolarmente di fronte a ben 30.000 spettatori al Craven Cottage, pur non lottando nella serie maggiore. In seguito l’allenatore Mandorlini, seguito dal capitano Bordin, si trasferisce al Vicenza: la squadra non è più la corazzata degli anni precedenti e gli aquilotti si assestano su posizioni di centro classifica, sempre a ridosso della zona play-off ma mai in grado di raggiungerla. I tifosi della Toma Maglie sono gemellati da molti anni ormai con i tifosi dell’Atletico Tricase. Maglie Da Divisa ·